Riparte la scuola francese

Si riparte per un nuovo anno scolastico francese.

In tutto le Alpi Marittime i bambini dell’asilo et delle elementari hanno ritrovato i loro amici et le loro maestre.

Anche quindi, nella piccola sezione ventimigliese che quest’anno conta circa 95 iscritti distribuiti su 4 classi miste (3-4 anni, 5-6 anni, 7-8 anni, 9-10 anni) in maniera omogenea, le quattro giovani maestre hanno dato il via; classi miste che per la Francia non possono superare i 25 alunni.

Il programma scolastico è quello francese, insegnato in francese, malgrado le insegnanti siano per legge bilingue, come lo sono la maggior parte dei bambini, nati da unioni miste franco-italiane in questa città di confine.

Questa scuola nasce come un mosaico, dove ogni Comune (Ventimiglia e Mentone) cerca di fare la propria parte nei migliori dei modi, consci di avere creato un vero e proprio Polo di Studi pluri-linguistico.

La scuola è statale e come unica spesa per i genitori, prevede i buoni pasto: quest’anno, la quota riservata ai genitori è di 4 € (al quale si aggiunge un contributo, a fondo perso, dato dal Comune di Mentone). Della ristorazione si occupa la CIR Food di Camporosso, con oltre 10’000 pasti annui.

Un bel esempio di sinergia Europea.

Le iscrizioni si fanno nel Comune di Mentone, in estate.

Figli di un Dio minore

Rieccomi qua dopo la pausa natalizia.

Ci aspetta un 2010 di grandi novità o comunque cambiamenti.

Per quello che mi riguarda più da vicino, spero che il mio Comune sappia rivalutare e valorizzare quell’enorme valore che è la Scuola Francese di Ventimiglia.

La freddura di fine anno 2009 non è stata ancora digerita e, anzi, sembra il preambolo di qualcosa più consistente.

Per adesso il Comune vuole fotografare le diverse aule dei bambini per costituire un dossier. Come se non sapesse già in che condizioni è lo stabile, stabile allora non più idoneo ad ospitare il Liceo Classico ma « ottimo » per rifilarci questi mezzo-sangue, barattatando l’affitto con la fogna di Grimaldi e la Mortola. Che tempismo…

Staremo a vedere. Speriamo in un buon 2010.

Convenzione a perdere

Grande scalpore ha fatto in questi giorni, due articoli apparsi sul Secolo XIX e sulla Stampa a riguardo della Scuola Francese di Ventimiglia. Questa, che risiede negli stabili del Comune (ora passato alla Civitas) fin dai primi anni ’70 assieme al Consolato Francese, rischia lo sfratto o, quantomeno, di dover pagare circa 75’000 euro di affitto all’anno. Novità assoluta visto che, da sempre, questa scuola ha beneficiato di uno statuto speciale, chiamata Convenzione, fra il Comune di Ventimiglia e quello di Mentone.

A quanto pare non verrà aspettato la conclusione di questa Convenzione (che scadeva nel 2012) la quale era stata già rinnovata di soli 5 anni dall’ex Sindaco Valfrè, anziché 10 come negli anni passati (forse un presentimento di un cambio dei tempi, ndr).

In questi mesi la scuola si era dovuta muovere per risolvere un grave problema di sicurezza: la promiscuità con l’ultimo ufficio aperto al pubblico il giovedì (lo sportello delle Agenzie delle Entrate) creava un via-vai di persone estranee all’interno di essa, fra le scale, i bagni ed addirittura le aule dei bambini (dai 3 agli 11 anni).

In questi anni infatti, per ovviare al problema, erano stati chiusi tutti gli uffici del Comune aperto al pubblico. Purtroppo però nel solo mese di Settembre, proprio a causa di quest’ultimo ufficio, si erano verificati furti ed intrusioni.

Alla scuola Francese non interessava chiudere lo sportello: bastava solo spostare il giorno di apertura da giovedì a mercoledì. Ed in questo senso si erano mossi: prima cercando, inutilmente, un incontro con il Comune poi, attraverso uno studio legale di Sanremo, rivolgendosi direttamente alla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate.

Anche parlando con gli operatori dello sportello,comunque, emergeva la non idoneità di questo ufficio, essendo ai piani superiori e senza ascensore, costringendo così mamme con carrozzina, persone anziane e/o con difficoltà ha mille peripezie.

La richiesta era partita in quel senso poi è maturata diversamente: a fine novembre, il Direttore Provinciale tramite una formale richiesta, richiederà l’assicurazione della disponibilità di nuovi locali idonei al Comune di Ventimiglia oppure la chiusura di questo entro il 31/12 corrente.

Ma ormai, è storia passata: finite le parole, è tempo d’incassare!

Lucciole per lanterne

  Venerdi scorso abbiamo invitato il nostro Sindaco ad un consiglio di classe della scuola francese di Ventimiglia.

Era un modo gentile e cortese, di far conoscere il lavoro e la mentalità degli insegnanti d’oltralpe. A questa riunione partecipavano anche responsabili del Comune di Mentone (la sig.ra Claudette REBAUDO ed il sig. Dominique OBERTO) e rappresentanti di genitori ed di categoria (sig. Jean MORERO).

Purtroppo però il comportamento del nostro primo cittadino, quella sera, ci ha lasciati tutti basiti.

Subito molto disponibile e cordiale a visitare le aule dei bambini, quando ci siamo seduti a tavolino per iniziare un discorso quasi amichevole, tant’era informale e rilassato, l’atmosfera si è subito gelata.

Impossibile avere un dialogo tradizionale con questa persona: ha chiesto a tutti, a turno come fossimo stati ancora degli studenti liceali, di formulare la nostra (o le nostre domande); mentre ciò avveniva, lui prendeva appunti, annuendo e guardandoti in viso, nel più totale silenzio…

Finito il giro delle domande ed assicurandosene personalmente con un infelice «…avete finito ? No, perchè poi, non vorrei essere disturbato…» ha iniziato il suo discorso.

Discorso ovviamente molto politico (tolto il fatto che: il nostro sindaco è solito convocare e non essere convocato, ndr non se ne lascia scappare neppure una …) poiché promettente molto per il futuro ma completamente insufficente per i problemi dell’oggi!

Se penso che il Comune di Mentone si stava impegnando a fare dei lavori richiesti da anni, a Loro spese e con i Loro operai ed al nostro Sindaco chiedevano solo l’autorizzazione a procedere, e questo non gliela ha concessa… ci si è ghiacciato il sangue nelle vene.

Il discorso era semplice e linerare: veniamo, facciamo, non paghi nulla e non te ne accorgi. Per molte Amministrazioni un sogno. Ma non per noi. Per noi, al Suo dire, sarebbe stato un inutile spreco da parte dei francesi.

Il sig. Scullino ha altri progetti per questa scuola. Progetti grandiosi.

Ampliare i corsi: dalle elementari alle medie, per trasformare questa piccola sezione distaccata di Mentone in una scuola francese all’estero (quindi a pagamento) e sotto il controllo del Ministero degli Affari Esteri Francese. Questo infatti avverebbe se aumentassero, non gli effettivi ma il numero di classi, tanto da avere nella stessa sede: medie e superiori.

Che notorietà mediatica per Ventimiglia aggiungendo questo tipo di scuola (proprie delle grandi città), alla Zona Franca, al porto…

Magari ci scappa anche qualche bel finanziamento come manna dal cielo. Chissà.

Insomma, quando parla quest’uomo non si sai mai cosa aspettarsi.

E venerdì sera, dopo il suo intervento e dopo il suo prematuro congedo (con tanto di autista venuto a dirgli il classico: « Signor Sindaco, è l’ora…») ci siamo tutti guardati in faccia stupiti, delusi ed increduli.

Forse ci siamo persi qualcosa o forse non abbiamo capito niente… ma noi volevamo solo risolvere i problemi di oggi, non di una fantomatica scuola, che forse, non ci sarà mai.

Inutile parlare di ampliamenti quando ad oggi, non riusciamo neanche a dare – ai più piccoli – servizi base ed elementari.

E per questa volta, neanche a spese nostre.

 ???

Alternativa locale

Oggi riparte la scuola.

Ma a Ventimiglia ce n’è una, che gira a pieno regime, da almeno 2 settimane: è la Scuola Francese di Ventimiglia.

Voluta e nata negli anni ’70 dai sindacati dei ferrovieri francesi (SNCF) per permettere ai loro figli di usufruire di un servizio equivalente a quello nazionale, comprendeva circa 30 alunni e fu barattata con il comune di Mentone con l’utilizzo della piscina comunale Alex Jany per gli alunni ventimigliesi (cosa – poi – mai avvenuta, ndr).

Oggi, nonostante in stazione a Ventimiglia non ci siano più i Cheminots di una volta, sono arrivati a circa 88 bambini, dall’età compresa fra i 3 ed i 10 anni e raggruppati in 4 classi miste.

E’ vero anche, che c’è stata un’impennata delle iscrizioni in questi ultimi due anni (54 alunni nel 2006 e 70 nel 2007) in parte dovuto a Francesi che cercano, in Italia, affitti migliori.

Molti di questi bambini però, nascono invece da coppie miste italo-francesi residenti qui, a Ventimiglia. In minoranza i totalmente francesi, oppure totalmente italiani. Ad ogni modo, la loro accettazione verrà studiata al comune di Mentone, caso per caso.

Dopodiché, una volta iscritti, seguono l’iter scolastico Francese, essendo una sezione distaccata di Mentone.

Oggi questa piccola realtà, rappresenta una ricchezza per entrambi i comuni, anche se i costi e le difficoltà ci sono. Speriamo che se ne rendano entrambi conto… Molte volte la logica contabile vince sul buon senso.

Rimane comunque un vero esempio di scuola Europea, dove due lingue e due culture convivono in piena armonia.