Fatevi un vero regalo

Ieri tornando da Genova, mi sono fermato da Orazio e l’ho trovato bene.

Finalmente gli hanno tolto su entrambe le mani, il nastro che gliele teneva chiuse; la destra con qualche settimana di anticipo sulla sinistra. Comunque adesso ci sta lavorando sopra per tentare un recupero e dove una mano « aprirà » l’altra.

I suoi sono sempre presenti e c’erano amici loro.

Mi spiegava che in funzione del fisioterapista, questi hanno visioni diverse del suo problema e lo affrontano in modo diverso. Già per avere le mani libere ha dovuto mediare con tutti i suoi dottori…sembra che ci sia un pò di confusione e ognuno procede a modo suo.

E’ ovviamente sempre sulla sua sedia ma ha un bel colorito (prende il sole nelle belle giornate invernali) e ha ripreso qualche chilo.

Soffre di un’infezione urinaria che gli impedisce di fare la terapia in piscina (dove aveva fatto solo due sedute) ma mi ha spiegato che è un male che in molti soffrono nel centro, a suo dire, a causa dell’igiene ospedaliera.

Eppure, ai miei occhi, è tutto molto pulito.

Ha anche delle forte contrazioni ai muscoli delle gambe, che sta curando con delle infiltrazioni per permettergli di fare sempre la giusta rieducazione. A breve potrebbe fare un piccolo intervento innovativo, per inserirsi un ricettore metallico atto ad aumentare i benefici di queste infiltrazioni, direttamente nella schiena.

E’ un’altra anestesia ed un altro intervento che avrebbe evitato volentieri ma si sta giocando tutte le sue carte per ritornare ad avere un’esistenza dignitosa. E so’ che accetterà anche questa volta la sfida.

Non è uno che si tirerà indietro.

Se lo chiamate al telefono, e qualcuno glielo tiene (perché ancora non riesce bene ad impugnarlo), riuscirete anche a parlarci; come se fosse ancora nel suo negozio. Come se non fosse successo nulla.

Ma se davvero volete farvi e fargli un regalo per Natale, prendete l’autostrada ed andate a trovarlo, uscita Pietra Ligure ( in 1 h) oppure in treno (in 1h30).

Vedere il suo sorriso, alla vostra vista, non avrà prezzo.

Work in progress

Ieri sera sono andato a trovare Orazio.

Chi c’è andato avrà riconosciuto la sala d’attesa. Quando siamo arrivati, stava cenando aiutato dai suoi, sempre presenti.

In quest’ultimo mese ha fatto molti progressi che lo hanno mentalmente trasformato. Anche se mi spiegava che non tutti questi miglioramenti vengono presi in considerazione dallo staff medico: è un pò ingabbiato in un iter prefissato, un percorso obbligato.

Ma questo sentirsi ingabbiato ed allo stesso tempo, riuscire ad usare le mani per mangiare (glielo hanno vietato e dovrà ancora aspettare un mese) e muovere le gambe (da seduto, con il quadricipite, alza e distende entrambi le gambe) gli ha dato una grande forza.

La struttura adesso gli sta stretta. Bene, benissimo. Ha voglia di altro.

La settimana prossima inizierà la piscina; ancora non sa se grazie a questo piccolo (ma miracoloso) recupero delle gambe.

Mi ha confermato che ha la sensibilità in tutto il suo corpo, dalla testa ai piedi.

Gli hanno tolto il collare e l’ho trovato ancora un pò dimagrito. Adesso però riesce a mangiare tutto (potete portargli anche dei biscotti o altro da mangiare).

L’ho visto benissimo (ne ho approfittato per fargli qualche scatto).

Certo ha paura di non riuscire a liberarsi di quella maledetta sedia ma adesso ha davvero messo il « rapportone » e pedala a testa bassa.

Tutto quello che arriverà sarà in più e lo sa.

Se gli chiederanno 100, darà 150 ! Me lo ha promesso.

Gli hanno pronosticato l’uscita dal centro per febbraio / marco 2011 ma se continua così, lo vedremo prima.

Chapeau.

Auguri Orazio

Orazio è quel ciclista che il 1° maggio scorso ha avuto un grave incidente con lesione spinale. Oggi è il suo compleanno.

Lo festeggia nel Reparto di Pietre Ligure, aspettando quel treno che gli riporti, poco alla volta, quello che gli è stato tolto: le sue mani e le sue gambe. La sua vita.

Io non so se questi treni passeranno; spero di sì per lui e per tanti ragazzi che, come lui, sono là, in quel che sembra una grande sala d’attesa.

Il mio augurio più grande è quello che ritrovi al più presto la sua indipendenza, primo fondamento per avere e vivere una vita dignitosa. Una vita che meriti di essere vissuta, fino in fondo.

Le persone che gli stano attorno gli vogliono molto bene e gli saranno sempre vicine.

Ma la strada che deve intraprendere la può fare solo lui ed in solitaria. E’ una strada che ancora porta…non si sà bene dove, nessuno lo sa. Ma va fatta, a testa bassa ed ora !

I conti, li faremo alla fine.

Auguri Orazio.

Forza Orazio

Questa sera rientrando da Genova sono passato a Pietra Ligure per salutare Orazio Medoro, vittima di un grave incidente in bici ed immobilizzato nel reparto spinale del Santa Corona.
Avrei voluto dirgli tante cose ma certe volte le parole non escono. Oggi era uno di quei giorni…
Lui è rimasto lo stesso, pacato e fiero. Dai suoi occhi azzurri traspare tanta voglia di riscatto.
Spero gli venga data la sua possibilità perché la prenderà al volo.
Forza Orazio, forza amico mio. Ti aspettiamo tutti.

La prova più dura

Sono ancora gravi le condizioni dei due ciclisti incidentati 2 settimane fa : Orazio Medoro e Giacomo Revelli.

Il primo è ancora a Santa Corona con una possibile lesione spinale. Per adesso è immobilizzato per evitare una possibile perdita del midollo osseo e bisognerà aspettare ancora un paio di settimane per capire l’entità dei danni. Comunque molto seri.

Il secondo, anch’esso in rianimazione dopo essere stato investito da un pirata della strada recidivo,  è cosciente ed aspetta di riacquistare le forze per affrontare un delicato intervento allo sterno per ricostruirgli il torace.

Ad entrambi faccio i miei più sinceri auguri di pronta (quanto possibile) guarigione. E sono vicino alle loro famiglie in questo calvario.

Forza ragazzi !!!