Cosa farò da grande

sguardo avanti Quante volte ci avete pensato… vero?

Io, un pò tutte le mattine. Ma il punto non è questo. Sarebbe troppo facile ed impietoso fare un bilancio adesso. Spero che sia ancora presto per farlo. In fondo siamo tutti ancora « giovani ».

No. Quello che mi interessa e mi affascina è sapere cosa pensavamo quando eravamo piccoli, diciamo sotto i 10/12 anni, ed eravamo ancora incontaminati dal mondo adulto. E ci confidavamo con i nostri amichetti durante la ricreazione oppure sognavamo ad occhi aperti sdraiati su di un prato a guardare le nuvole danzare…

Io da piccolo volevo fare il camionista. Non sarebbe importato il contenuto trasportato, sarebbe bastato girare. Viaggiare.

Qualche anno più in là avevo già optato per fare il rappresentante di commercio. Anche lì non importava cosa: caffè, tessuti, giochi; l’importante sarebbe sempre stato girare il mondo.

Forse in tutto questo c’era un significato ben preciso. O forse un sogno ben preciso.

Ad ogni modo, io non credo troppo in un destino segnato. Preferisco sempre credere di potermela giocare. Almeno al 50%. So che è così.

E come dice Dylan Dog (n°261/pag. 98): si diventa grandi, solo quando si abbandonano i propri sogni…

Continuare a chiedersi cosa fare da grande allora, può essere un buon segno.

E voi cosa sognavate di fare, da piccoli ?