Profanare per gioco

Sconsacrare: ridurre allo stato profano un luogo o un oggetto sacro. Per una chiesa, questa viene considerata sconsacrata quando ha perduto il carattere sacro perché distrutta totalmente o in gran parte, o perché destinata dal vescovo a usi profani (fonte diz. Treccani).

Pigna, entroterra ligure.

Qui la chiesa sconsacrata in questione è Santa Maria di Nogareto, meglio conosciuta come Santa Maria dell’Assunta, risalente al 1277; anticamente era un santuario assai frequentato dagli abitanti del castello ma anche da pellegrini provenienti dai paesi vicini con processione da Pigna (fonte). Ha una struttura a tre navate molto simile alla chiesa di San Michele di Ventimiglia.

Mi sono sempre chiesto come possa l’uomo « sconsacrare un luogo sacro », togliere un « qualcosa » di invisibile e spirituale, quando questo non riesce neanche a gestire la sacralità dei propri credenti ? Ma come spesso accade non si sono persi d’animo, semplificando le cose: per sconsacrare una chiesa basta un semplice decreto del Vescovo .

Oppure, più banalmente, quando l’altare della chiesa si spezza in due o tre parti uguali, questo viene considerato sconsacrato (fonte cattolici romani) e di conseguenza anche la chiesa stessa, inagibile, lo diventa.

Ad ogni modo, una volta sconsacrata è stata velocemente profanata in ogni dove. E la scritta in rosso « scusa mamma » fatta sul pavimento è la ciliegina sulla torta.