La guerra dei poveri

Blarog Mentre le mie vicissitudini hanno il loro corso, in questi giorni mi sono soffermato sul problema del lavoro qui da noi.

In pratica ce n’è pochissimo; e quel poco che c’è, lo fanno davvero sudare.

Il più delle volte questo vuol dire contratti fasulli o fittizi… tanto se non ti vanno bene, domani ci sarà la fila fuori per prendere il tuo posto.

Avere un contratto indeterminato da otto ore è, ormai, da benestanti… e questo purtroppo è valido sia nel privato che nel pubblico.

Tutto questo porta davvero a vivere nel più totale precariato: non sai quanto lavorerai e se ti potrai « lanciare » in un acquisto importante: un affitto, un veicolo, una semplice vacanza.

Chi offre lavoro, poi, ne è pienamente cosciente. E ne approfitta; sempre.

In questi giorni ho sentito storie davvero incredibili e raccapriccianti.

E da semplici dipendenti precari, è davvero difficile azzardare un prossimo miglioramento. E’ già tanto se non peggiori la propria situazione.

Speriamo che vengano tempi migliori.

E persone migliori. In fondo, Noi siamo il futuro…

4 réflexions sur « La guerra dei poveri »

  1. Mi viene quasi da piangere!!! Vuol dire che anche se riuscissi miracolosamente a trovare un altro posto sarebbe sempre e comunque un punto di domanada!!!
    A volte mi sento quasi ingrata…ho un bel lavoro da quasi 12 anni, stipendio fisso e sempre puntuale e in piu’ mi faccio un sacco di viaggi alla meta’ del prezzo reale…eppure c’e’ sempre qualcosa per cui lamentarsi…Il capo che non ti da mai una minima soddisfazione, le 8 ore che passo chiusa qui dentro tutti i giorni e di conseguenza, il quasi inesistente e tanto sospirato tempo libero, la gente rompi palle, che chissa’ perche’ con il passare del tempo lo diventa sempre di piu’…
    Sono sempre a chiedermi da quale parte la bilancia pesi di piu’, e poi vale davvero la pena cambiare? Cmq al giorno d’oggi il dilemma non e’ piu’ essere o non essere…e’ precario o non precario…e ti accontenti??

  2. Penso che in questi anni, la famigerata coperta tirata da una parte dai dipendenti e dall’altra dallo Stato – entrambi assetati di denaro – si sia anche ristretta.

    Ormai si è pronti a risparmiare su tutto. Anche sulla sicurezza (vedi le morti bianche in aumento).

    E la forte disoccupazione dei tutti (giovani e meno giovani) ha solo portato una assurda concorrenza, pur di prendersi il posto.

    Poca importa le condizioni, basta avere qualcosa da fare.

    L’alternativa è il nulla…

  3. Ecco l’ultima news di ieri…per niente bella. Ti ricordi che ti avevo accennato che sarei voluta andare a lavorare a Monaco?..ci stavo pensando abbastanza seriamente…
    Ieri sera mi hanno detto che la societa’ ha fatto le cose un po’ troppo in grande e sono stati acquisiti da un’altra compagnia che ha fatto le proposte di assunzione a neanche la meta’ del personale…praticamente mi sarei trovata in mezzo ad una strada!!! Quindi sono sempre qui…ritentero’, la prossima volta saro’ piu’ fortunata…(pero’ che culo!!!)

  4. Comunque, come fai sbagli… io sono in una situazione di stallo e pensavo riuscire a gestire bene la fine della vecchia storia e l’inizio delle nuove.

    Alla fine ho fatto solo pasticci… e dico che potevo gestirmela meglio.

    Eppoi non sai mai cosa ti aspetta. E’ proprio un lascia o raddoppia. Finché c’è la salute… Baci baci

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