Testa di struzzo

Viviamo in una società corrotta.

Lo vediamo tutti i giorni ed a tutti i livelli: in televisione, sui giornali ma anche quando usciamo di casa. Basta aprire gli occhi. Basta volerli aprire…

Difficile dire cosa possiamo fare. Perché si può sempre fare qualcosa, a qualsiasi livello; anche al nostro. Per la nostra vita di tutti i giorni, che essa sia il condominio o che sia la nostra città, il nostro paese.

Voler vedere e voler far qualcosa è sinonimo di civiltà ed, in qualche maniera, di evoluzione per noi e per chi verrà dopo di noi. Purtroppo però questo ha solo senso se fatto ad armi pari: molte volte il piccolo cittadino si trova a dover lottare con qualcosa molto più grande di lui. Poteri forti; quantomeno forti per lui.

Davide contro Golia.

E allora ti ritrovi a difendere quel poco che hai o quel poco che hai saputo creare. Non si tratta di codardia ma più semplicemente di saper gestire un equilibrio, un compromesso per riuscire a guardarsi allo specchio ogni mattina, riuscendo a dire quello che c’è da dire o a fare quello che c’è da fare… senza mandare in malora quel poco che hai.

Giocare allo scoperto non è mai facile, sopratutto se non sei il più forte. E chi è onesto, non è mai il più forte. Forse rimane davvero la Sorpresa come unica arma di difesa. Sorpresa che quando arriva, chiude la partita. Almeno per un pò…

Un modo per non fare lo struzzo (ma neanche ritrovarsi in mutande – visti i tempi, ndr): per aver voluto solo aprire gli occhi.

3 réflexions sur « Testa di struzzo »

  1. belle parole! bravo! purtoppo siam circondati da struzzi e le persone oneste sono sull’orlo……dell’estinzione.

  2. Più che estinzione, ci sarà una vera e propria caccia alle streghe: perché mentre noi « giochiamo a carte scoperte », loro si prepareranno nell’ombra per colpire…

    Fare meno « casino » per non essere bersagli individuabili ma agire bene ed in maniera mirata. Adesso è una lotta impari!

    Possibile o assurda utopia?

  3. Possibile si, abbastanza probabile.
    Nella più rosea delle ipotesi c’è la convergenza di interessi della popolazione, al limite della sopravvivenza, che sarà costrettra a compiere atti di « virtuosità forzata », quali diminzione degli sprechi, ottimizzazione delle risorse disponibili, ritornando a confrontarsi con la cruda realtà e non con quella edulcorata della propaganda di regime.

    Alcuni sintomi li constatiamo già adesso con la diminuzione dei consumi e con le agitazioni che iniziano ad aumentare.

    Voglio almeno sperare che sia così, una « class action » involontaria e spontanea.
    Anche se a questo riguardo nutro dei dubbi: da sempre, nei momenti di crisi, i poteri forti l’hanno sempre fatta da padroni, almeno all’inizio.
    C’è da augurarsi che dopo questa fase, la popolazione prenda coscienza ed inizi a livello personale e coordinato a contrastare questa politica dispotica.

    Già perchè è di questo che stiamo parlano, di un dispotismo mascherato da populismo spicciolo, dove a fronte di promesse fatte alla massa: di sicurezza, di orgoglio nazionale ritrovato, di lotte fantomatiche al malcostume, la realtà corrisponde ad uno spostamento costante e progressivo di risorse verso il ceto benestante.

    Basta guardare gli ultimi dati Istat che evidenziano il trend degli ultimi anni, dove il 10% delle famiglie detiene più del 50% della ricchezza nazionale. Quasi come un paese sudamericano…
    Triste vero??

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