Curare per non guarire

Siamo alle solite.

Ogni volta che un crimine tocca la sensibilità popolare, il mondo politico si scatena in proposte più o meno risolutorie e fantasiose.

Pretendendo di risolvere con un decreto legge qua, una ronda là, oppure una castrazione lì, problemi in rapida crescita nel nostro paese.

Purtroppo in Italia, fare le leggi costa poco o quantomeno, chi le fa, è già stato pagato e strà-pagato; quindi rimane la soluzione più immediata, popolare ma soppratutto vantaggiosa e capitalizzante per le prossime elezioni, rispetto a molte altre.

Ecco facilmente spiegato perchè in Italia ci sono circa 200 mila leggi, la maggior parte raggirabili da un buon avvocato (nel senso che  hanno appositi cavilli per essere raggirate), sommato alla lentezza burocratica hanno fatto sì che ognuno possa farsi tranquillamente gli affari suoi. E rimanere impunito o quasi.

Ecco allora che si vieta tutto sulla carta ma inutilmente perchè i contolli sono assenti od inesistenti.

E tanto, anche se ti « beccano », prima che te la facciano pagare…sei già andato in prescrizione. Gente che anzichè marcire in galera, reitera all’infinito stupri, omicidi, rapine, spaccio, ecc…

Poi si lamentano se cresce la voglia della giustizia fai-da-te. In uno Stato dove propio lo Stato è carente, le sue leggi non sono applicabili e la certezza della pena è diventata una barzelletta da bar.

Ma tutto questo forse non è un caso, visto che proprio chi dovrebbe fare le leggi e farle applicare, sono i primi a dover nascondere qualcosa alla gente per bene, a chi dovrebbe prendere esempio.

Coraggio: adesso fra X-factor, Grande Fratello, Sanremo e le partite della domenica, dimenticheremo tutto.

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