Venerdì fra lecito ed illecito

Mercato del Venerdì.

Croce e delizia di Ventimiglia da circa 100 anni da quando, nel lontano 1920, il 14 Agosto, in via Tenda fu creato un piccolo mercato dalla periodicità mensile per il bestiame, al quale fu abbinato uno ambulante settimanale, in via Roma, proprio il venerdì mattina.

Da sempre richiamo per i francesi, è diventato negli anni uno dei più grandi ed importanti mercati d’Europa tanto da diventare quasi un’attrazione turistica. In questi ultimi tempi, anche se si è sicuramente ridimensionato, la frequentazione rimane sempre massiccia.

Ventimiglia deve molto al mercato settimanale del venerdì e viceversa. Questi due mondi vivono in simbiosi in maniera inscindibile nonostante tutte le amministrazioni que si sono succedute in questi anni.

Sono andato con un’amica a questo appuntamento, così fondamentale per la città, un po’ per curiosità, un po’ perché era una bella giornata. Al di là di ritrovare l’ambientazione ed il clima di tanti mercati che ho già visto in precedenza, oltre all’effettiva grandezza dell’evento (ci vuole circa un’ora e trenta per girarlo rapidamente tutto) e la frequentazione abbondante di turisti e stranieri, la cosa che mi ha davvero stupito è l’elevato numero di venditori abusivi presenti nel mercato per vendere illegalmente la loro merce probabilmente (visti i prezzi) contraffatta.

Ce ne sono di due tipi: i primi, che si appostano con un banchetto « mordi e fuggi » fatto di cartone con un’asola per poter rapidamente scappare con la merce ed i secondi, che questa, la espongono con incredibile naturalezza su di un panno messo a terra, tipo picnic.

Il cliente tipo è classicamente quello francese e questo, è ghiotto di questa mercanzia. Mi viene quasi da pensare che questi vengano appositamente per questo tipo di affare.

Invece, i venditori autorizzati, tutti a norma, regolarmente denunciati, allineati col loro banchetto al centimetro come previsto dalla legge, assistono a questa vendita sleale in maniera silenziosa e surreale; sembrano ormai assuefatti ed occupati nelle loro faccende. Alla fine, probabilmente ognuno ha il proprio tornaconto ed il quieto vivere viene applicato fra tutti i venditori.

Peccato perché questo mercato, anche se non più enorme come forse lo era 15/20 anni or sono, offre davvero di tutto: abbigliamento, alimentari, prodotti tipici, artigianato, utensileria, calzature, oggetti etnici, musica, libri e anche tante cineserie. E’ molto più grande di quello di Bordighera e di quello di Nizza, tanto che ogni tanto si incontrano anche artisti di strada che suonano un po’ di tutto, dalla fisarmonica alla chitarra.

Ma sono rimasto perplesso da questa presenza massiccia ed indisturbata di oggetti contraffatti in vendita. E c’è tutto il repertorio: dalle classiche borse, agli orologi di prestigio, agli occhiali griffati e tutte le marche più rinomate e conosciute.

Controlli, in due ore non ne ho visti, almeno, non a riguardo di queste persone. Forse il fatto che questi venditori siano nulla tenenti basti a liberarli dai vincoli di legge. Purtroppo sembra sia così.

Qualche rappresentante dello Stato gira per il mercato ma solo a chiedere, ai venditori ufficiali dietro i banchi, se le loro licenze sono in regola. Quasi a cercare un’ulteriore obolo per il bene collettivo.

Per tutti gli altri, la piazza rimane libera. Ed operano indisturbati. Che beffa.

Finisco per imbattermi in un musicista Soul, AaRon Lordson che avevo già sentito a Nizza, il quale, a suon di buona musica e bella voce, mi risolleva il morale. La sua gentile compagna bionda mi invita ad acquistare il suo Cd. E’ datato 2007… Quasi 10 anni fa. Aspetterò un suo prossimo lavoro. Chissà che qualcosa, nel frattempo, non migliori.

2 réflexions sur « Venerdì fra lecito ed illecito »

  1. grande guazzo
    come stai tutto bene?
    sono mirko giaccone , andavamo insieme all’itis
    un abbraccio

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