Ventennale 173° Corso Valore

AccademiaVent’anni fa entrai a far parte della grande famiglia dell’Accademia Militare di Modena.

Ero giovane, pieno di sogni ed illusioni. Avevo partecipato al bando di concorso quasi per caso, per questa scuola di comandanti (posti disponibili 334 per 4159 domande) e vi ero entrato esclusivamente grazie alle mie buone capacità.

Nessuna spintarella. Nessun favoritismo. Nessun calcio in culo.

Ci rimasi 12 mesi; 12 mesi bellissimi e durissimi, dove incontrai persone favolose e vissi esperienze uniche ed indimenticabili. Grazie ai miei buoni voti ero finito nel girone dantesco delle Armi Scientifiche (Artiglieria, Genio, Trasmissioni) dove era d’obbligo ottenere 5 esami di ingegneria al primo anno, oltre che tutte le materie militari.

Sbagliai un esame (geometria) e persi per sempre quel treno. Dopo quell’anno cambiarono il metodi di valutazione degli allievi.

Ad ogni modo, non so se fu un bene o un male. Professionalmente la carriera militare mi era sempre piaciuta, non come guerrafondaio, quanto più come fantomatico Don Chisciotte. In casa mia nessuno aveva avuto un’esperienza militare, neanche come servizio di leva e mai mi sarei aspettato di vivere quello che poi ho vissuto.

Vent’anni dopo, anno 2012, ricorre il primo ventennale di quei giorni.

Un’occasione per rivedere vecchi amici, ormai Alti Ufficiali, vecchi Comandanti, ormai Colonnelli o Generali, e per provare sulla propria pelle emozioni fortissime.

Veri e propri colpi d’artiglieria pesante nel cuore e nella testa.

Perché non affiorano solo tutti i ricordi ed i rimpianti ma, mischiati a persone che sembrava non avessi mai lasciato, all’amicizia e allo spirito di gruppo ancora integri, emergono mille domande e perplessità.

Ed in concomitanza con i miei primi 40 anni, appena festeggiati, i bilanci sono d’obbligo.

Di una cosa sono certo: se non fossi sceso allora da quel treno, oggi probabilmente sarei sposato con un’altra donna o forse non lo sarei affatto. Avrei vissuto in posti incredibili, esperienze inusuali che professionalmente sarebbero state molto gratificanti.

Ma per dividerle poi, con chi ?

Se il prezzo di tutta questa grande ferita (che mi porterò per sempre dentro) è la persona che mi sta accanto e la mia famiglia, lo ripagherei ogni giorno. Senza dubbio alcuno.

Senza dubbio alcuno.

9 réflexions sur « Ventennale 173° Corso Valore »

  1. Carissimo David, sto leggendo ahimè solo adesso le tue bellissime parole.
    Dopo 21 anni di servizio permettimi di dirti alcune parole fratello mio e per sempre capoplotone.
    Non devi parlare di ferita, perchè ritengo che l’anno che hai vissuto allora è per te sicuramente « MILITARE » più dei secoli vissuti da altre migliaia di insignificanti allievi che hanno varcato quelle sacre porte senza realmente capire la loro missione in questa vita.
    Si è soldati nell’anima, come appunto Don Chisciotte, oppure si è dei millantatori come Pirgopolinice.
    E purtroppo ne ho visti un’infinità.
    Onore quindi a te che resti puro sempre, come le altre migliaia di allievi che da SOLDATI veri hanno bruciato la loro giovinezza in guerra o dedicato i loro anni di servizio per qualcosa di non facile comprensione in questa povera Italia.
    I valori militari che dimostravi già da Capoplotone 21 anni fa non li ho visti in altri Ufficiali, la LEALTA’, il CORAGGIO, il CARISMA.
    Goditi quindi la tua sacra famiglia, perchè resti sempre un SOLDATO.

  2. Ciao Mario,
    cosa ci fa da queste parti, un pluridecorato super Comandante ? Questo blog non lo legge praticamente nessuno, tanto che ho anche smesso di scriverci i miei stati d’animo: il nostro allora, Comandante di Plotone, vedrebbe in queste mie « confidenze » una indiscussa debolezza (ohi-bò).

    Io non credo di essere un debole, ho solo il difetto di mettermi in discussione; sempre e con chiunque. Poi, se non scrivo molto è solo perché ho un sacco di cose da sbrigare : figli, lavoro, casa, ecc… come tutti.

    Stasera, tornando da una cena fra amici, trovo questa bella sorpresa e queste bellissime parole.

    Sai cosa mi è dispiaciuto di più, caro Mario ? Perdere Amici come voi, perdere Amici come te. Ma il fatto che tu, per qualche strano motivo, sia finito su queste pagine in questa fredda notte di Dicembre mi scalda il cuore.

    Vuol dire che qualcosa ho lasciato. Qualcosa di buono e valido. Anche solo un piccolo ricordo in ognuno di voi (e voi ne avete lasciati tanti in me) è già una grande vittoria.

    Quello che dici è vero. Quello che ero allora, lo sono ancora adesso. Con l’età crescono solo le preoccupazioni e le responsabilità ma il carattere non muta. Siamo esattamente le stesse persone di allora.

    Non sono riuscito vent’anni fa in questa impresa ?! Pazienza. Ce l’ho messa tutta ? Beh, per l’età che avevo e per l’educazione che avevo avuto, sì ce l’avevo messa tutta. E’ mancato davvero poco.

    In compenso ho avuto il privilegio di conoscere gente davvero straordinaria e vivere esperienze uniche con queste persone. Da un’altra parte, il sentimento di averle tradite; di aver tradito la loro fiducia, la loro amicizia.

    E questi momenti non me li toglierà nessuno. Nel bene e nel male. La vita prende, la vita da. Col senno di poi, rifarei lo stesso percorso conoscendone il risultato.

    Anche grazie a persone come Te. Buona notte amico mio.
    E grazie di cuore.

    Ps. Grazie per il « Coraggio » ma adesso, dopo 20 anni, te lo posso dire, sono in realtà un perfetto incosciente 🙂

  3. Non sei mai stato debole, e non lo sarai mai, proprio in virtù di quei valori che sono immutabili e duraturi. Nella vita ci vuole solo fortuna ma quando si combatte l’importante è come lo fai, cioè proprio sempre con quei valori che tu hai caro David.
    E’ stato un « caso » (ma ci credo poco ai « casi ») che mi sia imbattuto dopo tutti questi mesi nel tuo blog.
    Io mi sono separato 3 anni fa, dopo 6 anni di lotta per cercare di salvare quella che credevo la mia famiglia, la mia ex ed i miei 2 figli (ora di 14 e 7 anni), e non ci sono riuscito, perchè dall’altra parte non avevo un nemico con gli stessi miei valori. Ho perso. Ho perso l’amore. Ho perso il crescere ogni giorno con i miei figli come padre. Mi ero perso e mi sono svuotato. Adesso ho ritrovato me stesso. E’ stato un cammino lungo 3 anni che mi ha rivoltato completamente. E sai cos’è stata la cosa più bella che mi sia capitata di recente? Proprio il nostro ventennale! Perchè fra quei porticati la mia anima, lavata e sdrucita da tutte le nefandezze che si erano attaccate negli anni, ha ritrovato il ragazzo puro e potente che ci vagolava ancora, come credo ognuno di noi abbia percepito.
    Non devi essere triste caro David per come è andata a finire.
    Tieniti stretta la tua famiglia dorata, perchè alla fine di tutto è lei quello che conta, mentre per quanto riguarda il resto, beh! Ti ho già detto che SOLDATI si è dentro e tu lo sei e lo rimarrai per sempre insieme a quel plotone.
    Ti voglio bene.
    Mario

  4. Amico mio, mi dispiace molto per quello che hai vissuto. E dispiace ancor di più non averti potuto aiutare in nessun modo.

    Credo che l’Amore sia l’unica ragione di vita ed una vita senza Amore sia una vita inutile. Parlo ovviamente per me; alcuni potranno avere da obiettare o semplicemente avere altri valori. Da questo punto di vista sono stato molto fortunato. Spero che il tempo mi dia l’opportunità un giorno di farti conoscere chi mi sopporta giornalmente e riesce a far convogliare tutti i miei eccessi in qualcosa di buono. Come dicono in un film di Natale, « lei è migliore di me e grazie a lei sono diventato un uomo migliore » (se legge ‘sta roba poi se la crederà troppo, ndr).

    Non ti preoccupare per me. Io non sono triste, sono un po’ come un pagliaccio: ogni tanto rido e faccio ridere, ogni tanto sono introspettivo e malinconico.
    Ma non dimentico mai la fortuna che ho, tutti i giorni, in tante piccole cose.

    Su Parola di Sem ne ho un po’ discusso. In quell’occasione ero particolarmente « a vivo ». Ma con Sem non riesco a comunicare, lui non si abbassa al mio livello e mi bacchetta come 20 anni fa; allora ci ho rinunciato, parliamo lingue diverse. Poi comunque consiglia la prova del nove, chiedendo ai suoi lettori: augureresti ai tuoi figli la tua stessa vita ? Se si bene, altrimenti male.Il succo è questo:

    http://paroladisem.wordpress.com/2012/04/28/non-esiste-mai-unultima-parola/

    Io credo che sia troppo riduttiva questa domanda ma la mia risposta è no. Primo perché « chi si loda s’imbroda » e poi perché, in ogni cosa che faccio, so che potevo farla meglio. La perfezione non esiste, è asintotica e tende all’infinito.

    E ti assicuro che io, l’infinito, non riesco neanche a vederlo con il cannocchiale… Però come te, come tutti, cerchiamo di fare del nostro meglio. Tutti i giorni.

    Spero di incontrati ancora. E grazie per questa chiacchierata.
    ../da

  5. La vita è bella non perchè tu non hai…ma perchè tu dai, nonostante tutto.
    La felicità la si trova nei piccoli gesti quotidiani…nei silenzi ascoltati…nei vuoti riempiti…nei sorrisi regalati e nell’amore vissuto.
    La vita è bella se cerchiamo di vivere la felicità e non d’insegurla.
    David la vita è bella perchè noi anche se oggi non indossiamo una divisa siamo soldati dentro, come dice il nostro grande amico Mario, con onore sosteniemo per sempre questo che per noi è stato, è e sarà il nostro stile di vita anche se la sorte con noi non è stata favorevole…SOLDATI DENTRO

  6. Guappo ciao come stai? Mi sono imbattuto, per puro caso, nel tuo tentativo di blog e mi ha fatto piacere leggerti e guardare levtue mitiche foto. Guardare indietro al passato é un esercizio doloroso che faccio talvolta pure io. Anche io rufarei tutti i passi che ho fatto, ma manderei a ca…re molto prima e con il cuor leggero una manciatina di persone…
    Mentre mantengo cari e saldi nel cuore un’altra manciatona di persone e di bei ricotdi, fra i quali ci sei anche te. Ti voglio bene Guappo, un carissimo abbraccio.

  7. Grazie Mancio. Sì, decisamente questa vita è troppo corta per riuscire a fare tutto; quindi per me, sarà solo un assaggino qua e là. Come in questo caso. Un assaggino agro dolce ma che mi ha permesso di conoscere persone fantastiche, altre un po’ meno.
    Non so adesso dove sei, credo non abbia importanza, le distanze contano relativamente… Ma spero tu sia felice perché lo meriti. Io non mi lamento, sono sempre stato fortunato, anche nei miei apparenti « fuori programma ». Ti abbraccio come un fratello. Una Acies !

  8. Non so se questo è il luogo giusto, ma mi piacerebbe ritrovare Felice Caporaso…anche lui 173 valore
    …un grazie anticipato se fosse possibile avere qualche informazione

    Paola
    saltavia@icloud.com

  9. Ciao Paola. Io non ho più notizie di Felice da quando sono uscito dall’Accademia ma ho messo un post nel gruppo del 173° Corso, gruppo chiuso su Fb. Vediamo un po’ che qualcuno non ci aiuti nella tua ricerca. Appena avrò news, ti scriverò privatamente. Stammi bene.

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